Progetto ICF

RETE ICF ”Scuola, territorio e servizi: la rete per l’inclusione”

Progetto di sperimentazione

Presa in carico globale Scuola –USL degli alunni con disabilità: sperimentazione degli  strumenti secondo l’ICF

 

Premessa

Il progetto è pensato come continuazione e ampliamento delle attività svolte a partire dal 2011 e realizzate da una rete di dieci Istituzioni Scolastiche che ha visto la Direzione Didattica “G. Mazzini” scuola capofila. Tale progetto, finanziato dal MIUR, prendeva l’avvio dall’esigenza di adottare nel contesto scolastico l’approccio del modello di classificazione ICF, redatto dall’OMS e individuato dalle Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (4 agosto 2009) come la prospettiva più avanzata e innovativa sul tema della inclusione scolastica, per l’attenzione riservata all’ambiente in cui la persona con bisogni educativi speciali si trova a vivere e a operare.

La prospettiva bio-psico-sociale aperta dall’ICF consente infatti di pensare la disabilità come interazione fra la persona e il contesto in cui tale persona vive e agisce. In altre parole, sono gli oggetti che la persona con disabilità usa, gli individui che incontra, gli ambienti che frequenta a limitare – o, al contrario, a promuovere – le sue possibilità di partecipazione alla vita sociale.  In questo contesto due principi cardine dell’ICF, di importanza rilevantissima per la lettura e la modificazione degli ambienti scolastici, ma più in generale per la qualità della vita delle persone con disabilità e l’accesso ai servizi, sono quelli di “facilitatore” e di “barriera”.  

Sono infatti i facilitatori e le barriere che condizionano la partecipazione agli ambienti. Il testo dell’ICF-CY definisce gli ambienti come “gli atteggiamenti, l’ambiente fisico e sociale in cui le persone conducono la loro esistenza”. Ambienti ricchi di facilitatori e privi di barriere permettono la piena partecipazione sociale delle persone con disabilità; a tale piena partecipazione corrisponde dunque la riduzione della disabilità, dipendendo questa dall’ambiente in cui la persona vive e opera. Gli ambienti fortemente inclusivi sono pertanto quelli che si ridefiniscono sulla base delle capacità di funzionamento della persona con disabilità, sottraendo barriere e implementando facilitatori.

L’OMS definisce partecipazione “il coinvolgimento in una situazione di vita di una persona e rappresenta la prospettiva sociale del funzionamento” (ICF-CY).

Sulla base di queste considerazioni le scuole della Rete hanno progettato e realizzato il loro percorso di applicazione dell’ICF al contesto scolastico. In particolare, nel biennio 2011-2013 le scuole della Rete sono state impegnate in azioni di formazione relative alla struttura della classificazione ICF e in una ricerca-azione coordinata da un qualificato esperto, la dott.ssa Lucilla Frattura – Responsabile del Centro Collaboratore Italiano dell’OMS per la famiglia delle classificazioni internazionali, che ha visto impegnati anche alcuni operatori sanitari dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria infantile del Distretto sociosanitario 1 dell’USLUmbria2.

L’attività è stata centrata sulla costruzione di modelli e strumenti di programmazione secondo il modello ICF, che permettessero l’individuazione di barriere e facilitatori in ambito scolastico.

I documenti nazionali relativi ai processi di inclusione degli alunni con disabilità o con Bisogni educativi speciali, come il Protocollo per la tutela del diritto alla salute e del diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disabilità stipulato tra il MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) e il Ministero della Salute (2012) e la Direttiva MIUR sui B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali) (27/12/2012),  spingono verso la “progressiva applicazione del modello “International Classification of Functioning” (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), opportunamente adeguato alla realtà italiana ed alle peculiarità del modello italiano di inclusione scolastica, tenendo anche conto della sperimentazione attuata in materia dal Centro Controllo Malattie del Ministero della salute in collaborazione con il Centro di Collaborazione OMS del Friuli Venezia Giulia”.

 

Attività biennio 2011-2013

Sono state effettuate le seguenti attività:

–          formazione di docenti sulla struttura della classificazione ICF, la sintassi e il suo utilizzo

–          ricerca azione relativa alla costruzione di modelli e strumenti di programmazione dei percorsi di inclusione scolastica effettuata da un gruppo di ricerca composto da docenti delle scuole della Rete e da sanitari dell’unità di neuropsichiatria infantile del Distretto sociosanitario 1 del USL Umbria2.

La ricerca azione ha prodotto i seguenti strumenti:

–              procedure organizzative per la presa in carico in ambito sanitario e scolastico inclusivo di grafico delle procedure organizzative e grafico della procedura di certificazione

–            inventario fattori ambientali criteri per l’autovalutazione della qualità della scuola

–            criteri per l’autovalutazione della qualità della scuola

–              profilo di funzionamento: checklist per l’osservazione dell’interazione alunno-ambiente (USL/scuola)

–              profilo di funzionamento/PDF (strumento)

–              PEI secondo ICF

–              mappe delle interazioni persona-ambiente per asse (cognitivo, affettivo- relazionale, linguistico, comunicazionale, sensoriale, motorio- prassico, neuropsicologico, autonomia, apprendimento

–              tabella delle frequenze dei fattori ambientali per asse

–  Dalla classificazione ICF una chiave di lettura dei sistemi scolastici: autoanalisi e autovalutazione di “scuola sistema inclusivo”.

Tutti gli strumenti sopra elencati sono stati sperimentati per un caso seguito in una della scuole della Rete.

Le scuole della Rete, convinte della necessità di continuare la formazione ed avviare l’utilizzo degli strumenti progettati, con la collaborazione del personale del Distretto sociosanitario 1 dell’USLUmbria2, hanno costruito il percorso di formazione-sperimentazione di seguito descritto. La finalità del progetto consiste nella sperimentazione degli strumenti messi a punto nel biennio 2011-2013, al fine della più efficace inclusione scolastica e della presa in carico da parte dei servizi scolastici e sanitari dell’alunno con disabilità.

Le Istituzioni coinvolte nell’azione di progetto sono di seguito elencate:

–          Direzione Didattica “G. Mazzini” Terni

–          Istituto Comprensivo Montecastrilli

–          Istituto Comprensivo Oberdan

–          Scuola Secondaria di 1^ da Vinci e Nucula

–          Direzione Didattica San Giovanni

–          Istituto Comprensivo Acquasparta

–          Istituto Omnicomprensivo di Amelia

–          Istituto Comprensivo Marconi

–          Istituto Comprensivo Attigliano.

22 novembre 2013 Convegno “Sanità e scuola insieme per un’inclusione efficace –Riqualificazione delle procedure e degli strumenti per la redazione della diagnosi funzionale, del P.D.F: e degli strumenti correlati ai fini della presa in carico integrata”   sala convegni Arpa Umbria, via Carlo Alberto dalla Chiesa 32 – Terni.

Locandina convegno